L’evoluzione dei mezzi di trasporto: il Titanic Lego torna a solcare l’Oceano Atlantico

Vi è mai capitato di andare a vedere una mostra e non si sa come ritrovarvi in un’altra? Accompagnando un’amica a vedere la mostra di Enjoy ci siamo sorprendentemente imbattute in una fila interminabile. Mai ci saremmo aspettate di trovare così tanta gente. La fila si protraeva ben oltre lo spiazzo davanti al chiostro. Così, puff! Siamo sparite e riapparse davanti al Guido Reni District, dove ospita la mostra di Brickmania: l’evoluzione dei mezzi di trasporto.

I Lego colpiscono ancora

Se l’ anno scorso ci aveva conquistati con The art of the brick, quest’ anno ci ha stupiti letteralmente con l’evoluzione dei mezzi di trasporto.

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L’evoluzione dei mezzi di trasporto dallo spazio al cielo

Come ogni cosa, è stato un crescendo, un po’ come i cerchi nell’acqua: dal più piccolo al più grande. Le opere si mostravano in quell’ordine.
Un percorso storico culturale, che ha spaziato in tutte le direzioni, appuntando attimi di storia pronta ad illuminare chi ne restava sbalordito.

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A dare inizio al percorso è stata la Mongolfiera. Preannunciando un cielo pieno di aerei, caccia, elicotteri, e tutto quello che fino a quell’istante avevamo visto nei libri di storia, aveva preso forma grazie a migliaia di pezzettini di lego. Ogni opera era seguita da una targa a darne il nome, il numero dei pezzi e un pizzico di passato.

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L’evoluzione dei mezzi di trasporto dalla terra al mare

Passavamo di teca in teca. Con la voglia di sapere cosa veniva dopo, un po’ come un libro avvincente, che ci appassionava tanto da farci divorare la pagine.
Ci siamo ritrovate al tempo degli egizi e dei romani, con le prime bighe e i primi gladiatori, per poi passare al velocipede, abbiamo sentito fischiare il primo treno a vapore.

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Fatto un giro su una Ferrari F1, mangiato dello street food per le vie di Londra, cercato Huckleberry Finn e Tom Sawyer sulla nave a vapore Mississipi.
Non poteva passare in alcun modo inosservato: il Titanic, (con i suoi 7 metri di lunghezza e 200.000 pezzi) sembrava stesse ancora solcando l’Oceano Atlantico, con i suoi passeggeri sul ponte, e sulla prua… Jack e Rose, rievocando una delle scene più romantiche e famose che si siano mai viste nella storia del cinema.

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Sicuramente è stato il pezzo forte di questa esposizione, che si è conclusa nello spazio, con lo space shuttle pronto a partire, una navicella spaziale che fluttuava nell’universo, e per finire lo sbarco sulla luna.

Scopri le opere →
 

Secondo noi?

Una bellissima esperienza che ci ha fatte inconsciamente percorrere un tempo che non abbiamo vissuto, e ricordarne uno che ci è appartenuto. Ci è piaciuta, sia per come era strutturata la mostra, sia per il dettaglio sulle info e curiosità delle opere.
Ha mantenuto il livello di qualità di quella dell’anno precedente.

Tu cosa ne pensi?

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