Castellana Grotte cosa visitare
Le grotte di Castellana, estese per circa 3 chilometri, si aprono a 330 m sopra il livello del mare a meno di 500 metri dall’abitato di Castellana. L’intero territorio comunale è caratterizzato da rocce calcaree composte essenzialmente da carbonato di calcio, prevalentemente del tipo calcare di Altamura.
Castellana Grotte cosa visitare
– La Grave, enorme voragine che dà accesso al complesso carsico.
– Caverna Nera così chiamata per via di un fungo che ne ricopre le pareti. O della Lupa, per una formazione che ricorda la lupa capitolina.
– Caverna dei monumenti, in essa diversi complessi stalagmitici ricordano gruppi statuari.
– Caverna della civetta, poiché vi è una forma che ricorda la sagoma della civetta.
– Dopo la Caverna del precipizio (dove finisce la visita parziale e si fa ritorno) si giunge alla caverna della fonte.
– Caverna dell’altare, poiché è piena di stalagmiti lunghe e fine che ricordano dei ceri.
– Corridoio del deserto, dalle alte muraglie rocciose si estende per 450 m.
– Attraverso passaggi tra stalagmiti eccentriche si giunge al complesso denominato Duomo di Milano alla cui sommità si riconosce la Madonnina.
– L’ampia caverna della colonna rovesciata o della Torre di Pisa, poiché vi è una stalagmite inclinata. Poco oltre vi è il Laghetto dei cristalli.
– Il Corridoio rosso, deve il suo nome ad un gruppo di stalagmiti arrossate dal ferro.
– Caverna della cupola, una cavità caratterizzata dalla volta che si inarca a cupola.
– La Grotta Bianca, uno scrigno di alabastro che ha fatto definire questa grotta la più splendente del mondo.
La scoperta
Da che vi è memoria, la Grave è sempre esistita. Oltre che nei racconti popolari anche nella tradizione orale. Tuttavia fu esplorata per la prima volta il 23 gennaio 1938 dallo speleologo Franco Anelli. Costui insieme all’ operaio Vito Matarrese proseguì l’esplorazione, che terminò Vito Matarrese con la scoperta della Grotta Bianca nel 1939.
Il concrezionamento
E’ il rivestimento delle pareti è dovuto a depositi di calcare, formatisi mediante l’acqua che ha attraversato lo strato roccioso. Creato il vuoto nelle grotte, quest’acqua cadendo al suolo lascia sia sulla volta che sul suolo uno strato di carbonato di calcio, che permette la crescita delle stalattiti e delle stalagmiti. Con il passare del tempo la crescita di entrambi porterà alla loro unione creando delle colonne.
Oltre a queste forme basiche esistono tante tipologie di concrezionamento dovuto allo scorrere dell’acqua che spesso sfida la forza di gravità modellandone l’estetica.