Deva Manfredo il creatore di Selva di Sogno
Chi è Deva Manfredo?
Manfred Flucke in arte Deva Manfredo, artista di origine tedesca, alla fine degli anni ’70 ebbe la fortuna di conoscere il celebre scrittore Osho, nonché un maestro spirituale che lo influenzò con la sua filosofia. Era un momento della sua vita in cui cercava di capire da dove veniva, chi era e dove stava andando, ed è stato in quest’arte che ha trovato il giusto strumento per elaborare vari periodi esistenziali, per approfondire una spiritualità che poi avrebbe fatto sua, e Osho gli insegnò che si deve fare e poi lasciare andare.
Nel 1981 Deva Manfredo viene in Italia, ed inizia a lavorare in Toscana, presso dei campi appena arati che ripuliva dai sassi.
Tutto nacque così per puro caso, vide in quei sassi qualcosa di più e così cominciò a creare. Questo suo realizzare lo faceva star bene a tal punto che nei primi anni il parco era totalmente privato, solo in seguito quando il Parco Sculture Selva di Sogno prese forma decise di aprirlo al pubblico, condividendo la sua arte con il mondo.
L’ arte di Deva Manfredo
Per la realizzazione di ogni opera si ha bisogno del giusto materiale, e lui lo cerca personalmente, raccogliendo sassi di ogni tipo, colore, forma e in ogni posto.
La creatività di questo artista consiste nell’apprezzare la particolarità delle pietre, nel selezionarle e senza apporgli alcuna modifica, nel trovargli il giusto posto all’interno del suo parco. Una volta trovato inizia a realizzare l’opera con il semplice aiuto dell’equilibrio e della forza di gravità. Questo insieme di elementi crea un rapporto tra le opere e l’ambiente circostante, conferendo alla scultura un’anima a tal punto da rendere il suo aspetto umano.
Deva cerca di ottenere risultati permanenti pur sapendo che quest’arte è temporanea, che segue un suo ciclo di “vita”.
Qui succede solo una cosa:
Compongo pietre, le metto da orizzontale
a verticale insieme
e le poso, senza legarle o cementarle,
senza tagliarle o romperle.
Compongo libero e spontaneo.
Lavoro solo con equilibrio e gravità.
Le pietre sono scelte individualmente con cura.
Le pietre sono perfette, come sono,
quando le trovo e non vanno scolpite.
Le pietre sono solide, silenziose, vecchissime,
paziente, passive e senza difesa.
La natura possiede un’incredibile moltitudine
ed individualità nelle sue espressioni creative.
La natura, le pietre vivranno molto più a lungo di noi,
come sono sopravvissute a mille generazioni di uomini.
Sono state, sono e ci saranno.
Sono il materiale più vecchio del mondo,
le ossa della terra.
Il mio intervento è un piccolo momento di eternità.
Loro sono così antiche.
I temi principali
I temi in questo parco sono vari e come ogni arte si ricollegano all’artista, che spesso prende spunto dalle proprie esperienze, dalla propria spiritualità, dagli stati d’animo, o semplicemente prendono ispirazione attraverso il materiale.
Il simbolo del parco: il Mandala
Come simbolo del parco l’artista usa il Mandala letteralmente: «essenza» (manda) + «possedere/contenere» (la). Il Mandala rappresenta, secondo i buddhisti, il processo mediante il quale il cosmo si è formato dal suo centro; attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente.