I sei padiglioni del festival d’Oriente
Sei sono i padiglioni che ospitano il festival dell’oriente. Reso ogni anno sempre più accattivante grazie alle svariate attrattive e leggende.
Cosa vedere nei sei padiglioni del festival dell’oriente
– Padiglione n°6 – 8: Festival dell’oriente
In questo enorme mercato fitto di bancarelle, si scorgono le tradizioni di molti paesi.
Tra angoli di Tibet, dove giovani monaci si accingono a disegnare il mandala con l’uso di polveri e le campane tibetane fanno risuonare nell’aria il loro suono melodioso, non può mancare un angolo di Giappone con i Kimono floreali. Ve ne sono di ogni lunghezza e tonalità.
La Cina si è presentata con il suo imponente esercito di terracotta, mentre l’India ha controbattuto con il tempio induista. E la Thailandia ha rilanciato con un’ampia area dedicata ai massaggi.
Ma oltre al mercato, alle mostre e al folklore molte erano le aree ristoro: dal ristorante cinese, giapponese, thailandese a quello tibetano, vietnamita e indiano. Insomma un mix di odori e sapori.
– Padiglione n° 5: Irlandese
Per associazione l’Irlanda fa pensare al verde, non potevano scegliere colore più azzeccato per un padiglione.
Mai avremmo pensato di trovare al suo interno lo Stonehenge sito in Inghilterra; uno dei più celebri circoli di pietre. Certo erano sicuramente ridimensionate ma avevano un certo fascino.
– Padiglione n° 7: Country e nativi americani
Un salto temporale ci hai portati prima nel far west, tra vecchi saloon, banche da rapinare e miniere da scoprire. Poi siamo stati catapultati in un vero e proprio accampamento indiano, tra tepee e pentoloni.
– Padiglione n°9: That’s America
Chissà perché gli americani sono così fissati con le grandi auto?
Diverse le aree espositive: da quelle che hanno fatto la storia come i furgoni Hippie a quelle più moderne e costose.
Per non parlare di quelle famose, come il generale Lee (di Bo e Luke), Kitt (di Supercar) o Bumblebee (di Transformers) sembrava di essere in una scena di un film.
– Padiglione n°10: Spiritualità e benessere
Il titolo spiega tutto.