Il Moai di Vitorchiano e la sua storia
Nell’isola di Pasqua, ci fu una grandiosa civiltà quella pre-incaica.
Questa civiltà lasciò come testimonianza del suo vissuto, enormi statue monolitiche: i Moai. Che con il passare del tempo iniziarono a cadere in uno stato di degrado tale da necessitare di un restauro. Il Moai di Vitorchiano è uno dei Moai in Italia.
Dove trovare il peperino per il restauro del Moai di Vitorchiano?
Privi della pietra originale, gli indigeni si trovarono costretti a chiedere a tutto il mondo, l’aiuto necessario per trovare la pietra idonea al restauro: il peperino.
Fu individuata solo ed esclusivamente a Vitorchiano nella cava della famiglia Anselmi. Qui, vi estrassero un blocco dal peso 400q alto 7 m e largo 2m.
Gli indigeni all’opera
Nel frattempo dall’ Isola di Rapa Nui arrivarono 11 indigeni della famiglia Atan. Costoro per testare l’adeguatezza della pietra, realizzarono un Moai. Prima di iniziare i lavori (1987) con asce manuali e pietre taglienti, eseguirono danze propiziatorie intorno al monolite.
A poco a poco stava prendendo forma. Il Moai pesava 30 tonnellate, era alto 6 metri ed era rifinito con il Pukao, ovvero un copricapo realizzato in peperino rosa, che simboleggiava il colore dei capelli rossi della popolazione di Rapa Nui.
L’opera si concluse con lo svolgimento della cerimonia sacra: con usi, costumi e canti.
Le profezie del Moai di Vitorchiano
Un’ antica profezia narra che tutte le civiltà scompariranno tranne quella di Rapa Nui, che diverrà il centro del mondo e solo quando l’oceano inghiottirà questa isola allora ci sarà la fine dei tempi.