Il Presepe Vivente nel cuore di Civita Bagnoregio
Quest’anno abbiamo fatto un po’ più nostro il Natale, andando alla scoperta dei presepi viventi.
Uno dalla grande notorietà, che ha attirato la nostra attenzione è stato: il Presepe Vivente di Civita Bagnoregio.
Sebbene sia soprannominata: la città che muore, una volta l’anno ospita la rievocazione della natività. Trasformandosi nella Betlemme di 2000 anni fa. Questo grazie al suo aspetto Medioevale, ad oggi quasi totalmente conservato, che lo rende il luogo perfetto dove inscenare l’anno zero.
Come accedere al borgo?
Appena inizia a tramontare il sole, l’aria diventa pungente e le luci si accendono in soccorso della flotta di visitatori che si accinge ad assaltare Civita Bagnoregio.
La gente si riversa nelle strade che portano all’unico ponte che collega il borgo al resto del mondo.
Attraversarlo diventa quasi un’impresa, poiché un vento gelido soffia su di esso come se volesse spazzar via chiunque non fosse di lì. Così a capo chino con una sciarpa a difendersi dal freddo, e un cappuccio a limitare la visuale, ci si affretta a ad oltrepassarlo.
Giunti ai piedi delle mura mentre il vento smette di soffiare, si ammira il borgo totalmente dorato. Il tempo di pagare il biglietto per varcare Porta Santa Maria, dove due guardie Romane ne stanno a difesa.
Da lì a poco un simpatico signore, a chi ne fa richiesta consegna la mappa del presepe, in cambio di un timbro sul dorso della mano.
Il Presepe Vivente
Con la mappa in mano si ha la sensazione di sfogliare un vecchio libro biblico. Sette le scene rievocate, che ricostruiscono la vita quotidiana di Gesù.
Sparse lungo tutto il paese vengono intervallate da artigiani e commercianti che con banchi tutti differenti, ma soprattutto con prodotti veri si accingono a mostrare dei lavori che pian piano stanno svanendo.
Magico è passeggiare in un tempo di verso. Ammaliati dai colori del banco delle stoffe e inebriati dal odore del banco delle spezie, che colorato più dei tessuti invita ad acquistarle. Ma basta svoltare l’angolo per ritrovarsi storditi dall’odore pungente del banco del pesce. Dal ritmo, scandito dal martello del fabbro o incuriositi dalla manualità del ceramista nel lavorare le sue opere.
Così girando per il paese si incontrano i Re Magi, seduti a riposare in attesa di riprender le forze per concludere il lungo viaggio. Quest’ultimo li porterà in accampamenti romani, in cui i mangia fuoco si esibiscono con lunghe fiammate e in Tribù beduine che intrattengono la folla, fino a giungere alla capanna per celebrare il nuovo nato.
Sebbene il presepe sia uno dei simboli più importanti e antichi del Natale cristiano, con il passar del tempo la tradizione si è iniziata a perdersi di anno in anno.
Sicuramente è dovuto un po’ alla vita frenetica che la società ci impone, privandoci del giusto tempo da distribuire nell’arco della giornata e un po’ perché non si sa mai dove collocarlo. Tra animali domestici e bambini, non so a te, ma a me manca sempre qualche pecorella.
Come nasce il presepe vivente?
Nel 1222 San Francesco D’Assisi si recò a Betlemme dove rimase affascinato dalle rappresentazioni sacre allestite in occasione del Natale. Non appena rientrò in Italia, chiese a Papa Onorio III di poterle ripetere l’anno successivo.
Ma il pontefice respinse tale richiesta, poiché a quei tempi le rappresentazioni dei drammi sacri erano vietati dalla chiesa cattolica. L’unica concessione fattagli fu di celebrare la messa in una grotta naturale: l’eremo di Greccio.
San Francesco, diffuse tra gli abitanti del luogo la sua idea di voler ricreare l’atmosfera di Betlemme. Iniziando dal portare nella grotta una mangiatoia piena di paglia, dove sarebbe stato adagiato il bambino Gesù. Il bue e l’asinello, che secondo i vangeli sarebbero stati al suo fianco.
Così nel 1223 grazie a San Francesco D’Assisi nacque il primo presepe vivente.
Nel corso del tempo è stato ambientato in diversi luoghi, ed ha avuto diversi attori ma la storia bene o male rispecchia sempre lo stesso filone narrativo.
Secondo noi?!
Questo presepe merita la fama che ha, poiché è stato organizzato veramente bene. La cura dei dettagli ci ha permesso di fare un vero viaggio nel tempo, dove ammirare usi e costumi diversi dai nostri. Ad oggi è il più bello tra tutti quelli che abbiamo visto.
Consigli: l’evento iniziando nel pomeriggio riscontra temperature piuttosto fredde. Ti consigliamo di vestirti adeguatamente e di non portarti cani o passeggini poiché le stradine del borgo sono strette ed essendoci una grande affluenza di visitatori, oltre a creare impiccio; la gente non li vede e finisce per calpestarli.
Tu cosa ne pensi?
Info prezzi e orari presepe vivente Civita bagnoregio
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