Un campo di zucche gratuito alle porte di Roma
Dopo aver adottato Halloween come festività, sembra che da qualche anno abbiamo adottato anche il pumpkin patch ovvero la raccolta delle zucche (in un campo di zucche).
Si lo so! starai pensando che fino ad oggi le zucche si sono raccolte lo stesso, senza il bisogno di doverci creare intorno un evento. In realtà non è l’evento in sé ad attirare l’attenzione ma è la creatività con cui vengono realizzati questi campi a rendere il tutto speciale.
Inutile dirti che anche noi, come tanti, incuriositi e affascinati da una cultura che per quanto vogliamo far nostra non ci appartiene, abbiamo deciso di visitare un Campo di zucche. La nostra scelta è caduta su un mini pumpkin patch gratuito realizzato dall’ Azienda agricola di Accordi Alessandra a Nepi.
A caccia del campo di zucche
Neanche arrivati e già lo si intravedeva dalla strada. Tutto quello che vedevo in lontananza era un enorme macchia arancione, “sarà che l’età avanza e ci vedo sempre meno”. Ma man mano che ci avvicinavamo i colori diventavano sempre più nitidi, e le chiazze sfocate iniziavano a prender forma.
Finalmente eravamo in un vero campo di zucche.
Cosa vedere nel mini pumpkin patch
Un sentiero delimitato dalle zucche ci ha condotti al centro del campo. All’ombra di un gazebo drappeggiato da lunghe tende bianche, abbiamo ammirato sul tavolo una varietà disparata di zucche, tutte dall’aspetto curioso. Tonde, oblunghe, magre, grasse, grandi, piccole, belle e a volte brutte.
Alcune ricordavano il volto di qualcuno o semplicemente qualcosa. C’erano zucche ovunque, su mucchi di paglia, poggiate su di un comodino quasi fossero lampade, ai piedi di un cartellone ad indicare qualcosa “chissà cosa?”, dentro delle ceste in vimini, a riposare in un carretto e poi a terra.
Non ci crederai mai! Nel campo ho scorto la regina delle zucche, si sto parlando proprio di lei, la zucca di Cenerentola. Bella come non mai, dai suoi lineamenti perfetti, mi implorava di prenderla in mano, come resisterle? Mi ci sono seduta sopra con la speranza che diventasse una carrozza, sai come è andata a finire? Che zucca era e zucca è rimasta.
Com’è nato questo mini campo di zucche?
Questo campo di zucche è nato ancor prima che si sviluppasse il fenomeno del Pumpkin patch. Un po’ per caso, da una lunga tradizione familiare che vede protagonista il suocero di Alessandra. Un uomo che ha sempre lavorato la terra e che attraverso suo figlio ha tramandato la sua passione anche a sua nuora. Una passione che va ben oltre il semplice termine, ma inizia con un seme, cresce con la piantina, e matura con la raccolta. Come spesso accade i raccolti sono abbondanti così tanto che non sapendo dove mettere le zucche le si poggia in un campo. É proprio in quest’ultimo che uno dei dipendenti dall’estro creativo ha iniziato a dargli forma e senso estetico, creando a sua insaputa un pumpkin patch, che è cambiato di anno in anno.
Secondo noi?!
Il campo di Alessandra è stata una piacevole scoperta e una bellissima esperienza. Ci ha ricordato che sognare resta sempre la cosa più bella che c’è. Si può essere chiunque in qualsiasi posto. Pensa se quella zucca fosse diventata realmente una carrozza. Due sarebbero state le cose, o sarei diventata pazza oppure avrei conquistato il mondo, fortunatamente non lo scopriremo mai.
A parte gli scherzi ad oggi considero una fortuna incontrare persone come Alessandra. Genuine, dai forti valori e dalla profonda convinzione che il mondo possa essere migliore di ciò che è.
Tu cosa ne pensi?
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