La Cascata delle Marmore tra storia e leggende
La Cascata delle Marmore ha un nome radicato nel passato. Marmore deriva dai peculiari sali di carbonato di calcio che si sedimentano sulle rocce della montagna. Quando il sole si riflette su di esse: assomigliano a cristalli di marmo bianco.
Marmore è anche il nome del vicino paese medievale. Uno dei borghi più belli della Valnerina assieme a Piediluco e Arrone.
Storia
Questo fantastico scenario fu l’opera della civiltà Romana. Quest’ultima sfruttando le proprie conoscenze in ambito di bonificazione e acquedotti, creò un’opera ingegneristica.
Tutto nacque dallo scorrere del fiume Velino (che percorre gran parte dell’altopiano che circonda Rieti). Il cui flusso d’acqua intralciato da massicci calcarei e dall’assenza di un adeguato letto dove scorrere, portava alla creazione di acque stagnanti che erano nocive per la salubrità dei luoghi. Nel 271 a.C. Il console romano Canio Curio, ordinò la costruzione di un canale per far defluire le acque stagnanti in direzione del salto naturale delle Marmore. Facendole precipitare direttamente nel fiume Nera (affluente del Tevere).
Qual é stata la soluzione?
Se da una parte tale soluzione aveva risolto un problema dall’altra ne aveva creato un altro: l’affluenza di troppa acqua nei periodi di piena creava allagamenti, minacciando il centro storico di Terni.
Ci furono una serie di interventi per ovviare tale problema: dalla costruzione di un altro canale realizzato da Sangallo, che assolse il proprio ruolo per 50 anni. Non bastando allo scopo fu aggiunta la costruzione di un ponte regolatore (una sorta di valvola di sfogo) che permise di regolare il deflusso delle acque, creato da Fontana.
Ma ciò non era ancora sufficiente poiché l’opera ostacolando il corretto deflusso del Nera, provocava l’allagamento delle campagne circostanti. L’architetto Andrea Vici operò direttamente sui balzi della cascata, conferendo alle Cascate delle Marmore l’aspetto attuale. Oltre ad essere un parco che si estende per ettari di vegetazione e diviso in 6 sentieri naturalistici.
Negli anni successivi le acque della cascata iniziarono ad essere utilizzate per la produzione di energia idroelettrica.
La cascata delle Marmore e le sue leggende
Allo stesso tempo, la Cascata è stata anche fonte d’ispirazione per numerose leggende:
– Il Velo Da Sposa: si narra che San Valentino per dimostrare la purezza della ninfa Nera, messa in dubbio dal suo compagno nonché futuro sposo, percosse la rupe col bastone pastorale, facendo scaturire un getto d’acqua simile ad un velo da sposa.
– La Ninfa Nera (figlia del Dio Appennino) si innamorò del giovane pastore Velino.
La dea Giunone, durante un banchetto venne a sapere di questo amore profano, ritenuto tale poiché aveva trasgredito alla regola che non consentiva l’amore tra esseri divini e i mortali, decise di punire la Ninfa portandola in cima al Monte Vettore. Qui la fanciulla fu trasformata in un fiume: il fiume Nera. Ella cominciò a scorrere come una piena di lacrime, fino ad arrivare alla rupe dove la prima volta aveva incontrato Velino. Costui intanto non sapendo che fine avesse fatto la sua amata, interrogò una sibilla che gli svelò cosa fosse accaduto. A questo punto, il pastore decise di gettarsi dalla rupe per potersi riunire alla sua adorata Nera, ma Giove per evitargli la morte certa lo trasformò in acqua, così da salvarlo e ricongiungerlo a lei per l’eternità.
Oggi il salto d’acqua è il simbolo del loro amore eterno.