Torre del Mangia leggenda, storia e curiosità

Ogni persona, cosa o posto nasconde una storia o una leggenda, noi l’abbiamo trovata qui a Siena, precisamente nella Torre del Mangia. Sei curioso di saperne di più?

Perché questo nome?

Uno dei primi campanari incaricato di battere le ore della Torre del Mangia fu Giovanni di Balduccio. Un uomo che amava sperperare il suo denaro in vizi legati soprattutto alla tavola. Mai avrebbe pensato che la sua passione per la cucina gli avrebbe potuto affibbiare il soprannome di “Mangia guadagni”. Spesso abbreviato in “Mangia”, che ad oggi identifica la torre del Palazzo Pubblico di Siena.

La Torre del Mangia

La sua costruzione fu iniziata dai fratelli Francesco e Muccio di Rinaldo nel 1325 e terminata intorno al 1348.
La torre è a base quadrata realizzata interamente con mattoni in cotto la cui sommità termina in travertino bianco. La rampa di scale è costituita da 400 gradini, fino alla cella campanaria. Con i suoi 87 metri di altezza rientra tra le torri antiche italiane più alte. Seppure partendo da una levatura del terreno più bassa, raggiunge la stessa altezza del campanile del Duomo di Siena. Questo per simboleggiare l’equilibrio tra il potere celeste e quello terreno, senza che nessuno dei due superi e si imponga sull’altro.

Torre del Mangia leggenda

Torre del Mangia leggenda: si narra che le pietre poste sui quattro angoli della base della Torre contengano delle monete portafortuna, ognuna di esse incise con lettere ebraiche e latine. Perché mettere delle monete nella base? Nel medioevo questa pratica era molto diffusa e serviva per difendere simbolicamente le torri dai fulmini e da ogni tipo di calamità.

La campana

La Torre del Mangia non solo fu costruita per avere un simbolo di potere ed autorità ma anche per trovare una giusta collocazione alle campane del comune.
Che cambiarono spesso posto, dalla torre Mignanelli al campanile del Duomo. La concezione del tempo quale quello “religioso” era ormai accompagnato da quello “pubblico” e della vita sociale del cittadino. Così decisero di scindere anche le campane.
Iniziarono per la campana una serie di fusioni sia per restaurarle che per accrescerne la sua grandezza. Fino al 1665 ovvero l’ultima fusione che rese il campanone uno dei più grandi d’Italia: alto 2.34 metri per 1.98 di diametro, dal peso di 6764 chili. Furono impiegati due giorni e 53 uomini per issarlo in cima alla torre.
Nello stesso anno la campana venne benedetta dall’Arcivescovo Ascanio Piccolomini col nome di Maria Assunta, chiamata dai senesi Sunto.

Torre-del-Mangia- leggenda-Campana

Preventivi costosi niente restauro

Ma nel 1831 venne gravemente danneggiato e ne fu vietato l’uso fino a nuova riparazione o fusione. Però i preventivi per la riparazione risultarono essere troppo dispendiosi, così fu deciso di investire una somma più discreta per la sola accomodazione, limando la “ferita” del bronzo. Ciò non bastò per coprire il grosso taglio che ancora è visibile sul bordo inferiore della campana.

In prossimità del Palio il campanone viene suonato a mano, ed in virtù di ciò il taglio gli conferisce un suono grave e roco. Che fa associare ai senesi questo suono a tale festa.
Nelle occasioni restanti il battito viene prodotto da un martello automatico esterno alla campana stessa.

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